Ieri mattina abbiamo accompagnato Zucchetta ad un ritiro con la parrocchia di cinque giorni.

Questa è la sua prima “vacanza” senza noi, se non conto la settimana al mare che trascorreva dai miei fino a qualche anno fa.
Pare strano, parlando con le persone, che una bimba, hem…”ragazzina”  di undici anni non abbia ancora dormito in giro ma a me, sinceramente sembra giusto così. Forse la sua fame di mondo dipende anche da questo. Perché conquistarsi la libertà è tutt’altra cosa che averla senza nessuno sforzo, nessun desiderio.

Già dai preparativi lei non ha perso tempo, preparando tutto ciò che serviva. Con la lista in mano, depennava e mi chiedeva ciò che mancava: le lenzuola, gli asciugamani,…
Ed io ero stupita, stupita e contenta.

Arrivati davanti alla chiesa dopo i vari preparativi siamo partiti con una piccola carovana di macchine. Ed era buffo pensare a tutti i vari intrecci con i partecipanti alla vacanza: dalla materna alle medie.

Giunti a destinazione abbiamo scaricato viveri e valigie nell’eccitazione generale di una ventina di ragazzini.
Poi li hanno smistati nelle camere, contrattando sulle varie scelte. Zucchetta era in una stanza con altre tre ragazzine, due delle quali molto più grandi. Intanto c’era un viavai generale sulle scale e per tutta la casa.
Io ho dato un’occhiata furtiva e scattato qualche foto mentre lei non vedeva l’ora che partissimo.

Al momento dei saluti le ho dato un buffetto sulla guancia con un piccolo groppo in gola…
Credo che sarà una splendida esperienza fatta di libertà, semplicità e amicizia.