Oggi avevo voglia di fare una passeggiata. Il clima era perfetto e anche l’umore.
Così ci ho provato.

Ho bussato alla porta della sua camera e l’ho invitata a venire con me. Lei, stesa sul suo letto sospeso, si è tirata su e mi ha risposto di essere stanca. Peccato. Però ci ho riprovato e le ho detto che avevo voglia di stare un po’ con lei, considerando che domani partirà per qualche giorno. No, niente da fare. E mentre richiudevo la porta mi ha detto di volermi bene. Vabbè.
Così, rassegnata, sono scesa ad infilarmi le tennis. Ma alla seconda scarpa lei mi ha urlato dalle scale che sarebbe venuta!
Così siamo uscite nel sole delle sei.

Camminando per strada la guardavo di sottecchi e mi sentivo terribilmente bassa e vecchia e pesante. Le ho svelato di sentirmi una balena ma lei non ha reagito.

Poi ha acceso la sua musica che ormai sta diventando anche la mia.

Perché si sa che la musica è la calamita delle emozioni e quindi poco conta se una canzone non ti piace.

Prima con le cuffie, poi in viva voce, infine l’ha spenta. Ma sono riuscita a stare anche in silenzio senza fatica.
Poi abbiamo tagliato per il parco e sentivo addosso gli sguardi dei passanti perché lei diventa ogni giorno più bella e la mia fierezza si può quasi toccare. Ma non parlo della bellezza fisica che, si sa, quella è fortuna…parlo della bellezza di una persona che sa il fatto suo. Che sa già cosa e come fare, dove andare.

E se anche fosse apparenza, riesce a trasmettere qualcosa di grande, più grande di te che stai a guardarla.
Infine abbiamo raggiunto la collina dove la natura è spettinata e affascinante.
Ma oggi ero timorosa come se sentissi qualcosa. E infatti poco dopo ho intravisto una vipera o una biscia ma ho dovuto reagire alla meno peggio.

Però ne è valsa la pena…