La giornata di ieri è stata “inverosimile”…Mio marito ha voluto che gli scrivessi uno schema, dalla quantità di incastri da dover fare…

Ore 16.00: Prendere mio figlio dalla gita (portare cibarie festa)

Ore 16.30: Prendere mia figlia da scuola

Ore 17.00: Portare i miei figli al coro per foto (mettere divisa – capelli Zucchetta)

Ore 18.00: Prendere me dal lavoro

Ore 18 e un po’: Prendere i miei figli dai Giardini Margherita (dopo foto coro)

Ore 19.00: Festa e recita mio figlio (portare telecamera)

Incredibilmente tutto è filato a meraviglia e siamo riusciti ad arrivare in tempo per la recita della classe di mio figlio che si svolgeva in collina in un parco attrezzato del nostro comune.

Ancora una volta la pioggia si è divertita a movimentare i programmi, mettendo a dura prova la flessibilità di tutti. Così, dopo aver spostato le varie attrezzature per lo svolgimento dello spettacolo, siamo passati dal meraviglioso spiazzo erboso alla saletta dell’ultimo piano.

Eravamo affannati, stanchi e stipati.

La recita raccontava la storia di Peter Pan, a tratti in inglese. I personaggi erano: Peter Pan, Trilli, Gianni, Michele, Wendy, Nana, i pirati, l’ombra, Spugna i bimbi perduti e…l’impareggiabile Capitan Uncino. Lui, con la sua camicia con le frappe, i baffi arricciati e l’uncino di carta stagnola…

Sono stati tutti veramente bravi e la scelta dei personaggi, molto azzeccata. Il copione era scorrevole e le canzoncine piacevoli (quella finale di Bennato era aperta a tutti!). I costumi originali e le parti ben interpretate (salvo qualche timido che sussurrava…).

Mio figlio ha lasciato tutti a bocca aperta con la sua interpretazione. Si ricordava a meraviglia le battute e scandiva perfettamente le parole con voce decisa.

Era minuscolo vicino ai compagni ma tanto grande nella sua espressività. Dominava il palcoscenico senza esitazioni e si godeva ciò che stava facendo. L’ho trovato molto sicuro di sé.

Alla fine dello spettacolo ha ricevuto tantissimi complimenti e si è sciolto nell’applauso più scrosciante. Lui era al settimo cielo.

E’ stata una soddisfazione immensa ammirare la sua bravura. Perché recitare richiede molte capacità.

Mi sono sentita ripagata di tante piccole battaglie vinte in solitaria con mio marito.
Quelle battaglie fatte con“presenza familiare”, “letture serali”, “libertà nello studio” e “fiducia in lui”. Tante piccole e grandi fatiche che sono sbocciate in un dono così grande.

Ero talmente sazia che non ho nemmeno avuto bisogno di cenare.