Stamattina sono stata con gli zucchetti da Mercatopoli, una sorta di mercato dell’usato.
Abbiamo portato le ultime cose da vendere, rimaste in garage, dopo l’ultimo repulisti.
A loro avevo promesso un regalo, con i soldi guadagnati dalla vendita di alcuni loro giochi portati tempo fa.
Zucchetto ha scelto un apri carte dorato, Zucchetta un orologio con le gambe.
Poi era il mio turno.
Approfittando dell’assenza di Zucco, mi sono messa a guardare il reparto libri con tutta la calma che non riesco mai ad avere.
Leggevo tutti i titoli, le trame, contrattando con me stessa.
Poi sono arrivata allo scaffale magico.
Quello impolverato, un po’ in ombra, nell’angolo.
E li ho visti.
E mi sono detta che di certo ne sarà mancato qualcuno, mentre Zucchetta mi confermava che c’erano tutti.
Mescolati ma c’erano tutti!
E mi sono detta che di certo saranno stati rovinati ma sfogliandoli, scuotevo la testa.
No, non può essere che li ho ritrovati.
Il prezzo, una cicca!
“I Quindici”, la mia piccola enciclopedia di quand’ero bambina, che condividevo con mia sorella.
In realtà era sua.
Non ho resistito e sono corsa a prendere il carrello.
Con il batticuore li riponevo, ancora incredula.
Finalmente erano miei.
Arrivata a casa li ho ripuliti uno ad uno, ho fatto spazio nel mio stanzino e li ho sistemati come un trofeo, in uno spazio di 34 centimetri.
Nello sfogliarli ho riconosciuto quasi tutte le immagini dei volumi 2 e 14, i miei preferiti.
E ogni pagina era una capriola al cuore.
Ho ritrovato un pezzetto di me.