Stamattina quando siamo arrivati in spiaggia, si vedevano le onde già da lontano.
Il mare esplodeva di forza.
Vento,onde, sole.
Gli ombrelloni erano tutti chiusi e in pochi si godevano lo spettacolo.
Io ho avvicinato lo sdraio alla riva, il più possibile, in prima fila come spettatrice.
Una dozzina di surfisti cavalcavano le onde con tutta la mia ammirazione.
Mi è sempre piaciuto quel gioco nell’acqua.
Gli zucchetti hanno toccato, con gusto, la schiuma del sale sulla riva.
Poi hanno voluto fare il bagno.
Quindi in questo panorama di bellezza naturale, si è presentata “la linea”.
La linea è il confine che ogni genitore da ai propri figli.

Se è troppo avanti si cade nei pericoli, se è troppo indietro non si cresce.

Io l’ho vista e l’ho messa nella posizione che ritenevo giusta.
Mi sono un po’ forzata ma ho voluto dare fiducia al loro livello di responsabilità.
Gli ho chiesto di rimanere davanti e mi sono assicurata che il bagnino fosse attento.
Loro si sono buttati in quel mare in tempesta e ho ammirato il loro coraggio.
Si divertivano ma stavano attenti.

Quindi nel mare c’erano solo i surfisti e i miei piccoli grandi pazzerelli.
Dopo avere combattuto con la forza delle onde, stanchi, sono tornati a riva ad asciugarsi.
La linea si è dissolta e si è spostata nelle tacche della fiducia.

 

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