Stamattina andando in spiaggia, abbiamo incontrato una signora anziana con il marito ed il cane.
Al solito i bimbi si sono fermati per accarezzarlo e la cagnetta era molto affettuosa.
Piccola, bianca e dolcissima.
La padrona era molto disponibile e ci ha raccontato molte cose della sua Mimì, un chiuhuahua toy proveniente dall’estero.
Stranamente non abbaiava ma prendeva tutte le coccole disponibili spaparanzandosi per terra.
Il marito spiegava che la portavano dappertutto, anche in borsa.
Poi la signora, vedendoci così partecipi, ha tirato fuori da un sacchetto dei vestiti.
Dei piccoli vestiti che lei le aveva cucito personalmente.
Colorati, di vari tessuti, di vari modelli.
Terribilmente ridicoli e teneri.
Una piccola pupazza vivente.
Poi non contenta, ci ha mostrato un intero album di foto con la sua Mimì, protagonista in vari scenari con vestiti diversi: Il vestito di Halloween, quello di Carnevale, di Natale, in uno sfogliare di immagini incredibili.
Poi la foto con la cornice personalizzata in un patchwork di cani di ogni razza.
Mi sembrava di assistere ad uno di quei “Real time” in cui si vedono le peggio cose americane.
Questa signora sembrava torturare questa piccola bestia con le buffonate che ci mostrava.
Ma a un certo punto, l’ha presa in braccio, come se fosse una figlia o una nipote.
Mimì ci stava e anche comoda.
Infine le si è rotta la voce e ci ha rivelato di soffrire di depressione.
La sua Mimì è stata la sua cura…

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