Stanotte, nel pieno della notte, mia figlia si è svegliata per la febbre.
Io ero stanchissima, reduce da una giornata travolgente.
Non sono più abituata a questi risvegli notturni e quando accade fatico molto ad accettarli.
Lei era lagnosa, insofferente e accaldata.
Ogni tipo di medicina è rimasta nel cassetto.
Al suo posto mi sono servita del ghiaccio sulla fronte e una storia di fantasia.
Non so come, mezza addormentata, sia riuscita a muovere la fantasia nel mio cervello.

Le ho detto:
Ora chiudi gli occhi e immaginati gli gnomi di Babbo Natale.
Loro lavorano giorno e notte e ognuno ha il suo compito.
Ci sono quelli che controllano le liste dei regali, quelli delle letterine, quelli che costruiscono i giocattoli copiandoli dalle pubblicità trasmesse a flusso continuo.
Ci sono i controllori di qualità che scartano i giochi difettosi con cui giocano i piccoli gnomi.
C’è un piccolo mondo pieno di luci e di movimento lì sotto.
Babbo Natale ha il suo bel vestito già lavato e stirato, appoggiato alla sedia, pronto per essere indossato.
Uno degli gnomi l’ha sgridato dicendo che se continua a mangiare assaggi i in ogni casa, non gli entrerà più il vestito.
Tutti stanno lavorando ai preparativi di questa magia e lei non deve fare altro che chiudere gli occhi e dormire.
E così ha fatto.