Oggi sono tornata a casa dal lavoro/ scuola nel pomeriggio.
Mio marito ha trovato nella buchetta della posta, la videocassetta che tanto aspettavo.
Una registrazione cercata da anni di me da bambina.
Lui e mia figlia sono andati a fare la spesa mentre io e mio figlio siamo andati in casa.
Io stringevo tra le mani il sogno di lunghi anni e avevo quasi paura di rovinarla. Finalmente dopo aver riposto il minimo indispensabile, sono corsa ad infilare la cassetta nel videoregistratore che, fortunatamente, non abbiamo ancora archiviato nella “roba vecchia”.
Tra la cassetta e la custodia c’è una lettera scritta dalla ragazza che me l’ha mandata. Quindi otre alla briga di spedirmela, anche quella di scrivermi…
È una lettera che si legge in un soffio poiché scritta bene e con affetto. Molto dolce. Abbellisce il momento.
Sono agitatissima, mio figlio mi distrae in tutti i modi: prima vuole giocare poi correre senza ciabatte, infine si calma sul divano. Gli ho spiegato che per me è molto importante rivedermi e diventa comprensivo.
Ecco il grande momento, accendo il videoregistratore, non va. Provo, riprovo, spengo, riaccendo. Nulla.
Di corsa, salgo al piano di sopra per usare l’altro, eh eh, stavolta ce la faccio anche se mi devo accontentare del monitor più piccolo…Non va. Uffiiiiiii. Provo, riprovo, spengo, riaccendo. Nulla.
Mi tocca aspettare che torni mio marito.
Ho mille cose da fare ma non ne voglio iniziare nessuna perché la mia fettina di tempo voglio dedicarla tutta al momento magico!
Mio figlio, spazientito, vuole giocare… Ha ragione: lui deve capire me, quando io non voglio capire lui?
Aspetto, aspetto.
Finalmente arriva mio marito che collega il cavo staccato.
Siamo tutti davanti al televisore che in questo momento è il Re dell’attenzione.
Parte la registrazione e dopo qualche battuta di Red Ronnie, un’ospite, mi sorprende parlando di “Ribelli”. Dice che quella bambinetta sulla destra del video, era tremenda. Tremenda perché le tirava in testa del polistirolo. Quella tremenda ero proprio io!
Mi sono rivista all’età di neanche quattro anni e facevo proprio tenerezza! Avevo enormi guance da mangiare di baci e due occhietti furbi e vispi. Ero buffa. Cantavo bene e mimavo impercettibilmente, le parole del mio compagno cantante. Tutto qui.
Un mondo racchiuso in un “tutto qui di pochi minuti.
Sono contenta.