Ancora oggi a distanza di tanti anni, capisco perché la favola di Pinocchio resti una delle mie preferite che custodisce aneddoti e insegnamenti sempre attuali. Uno dei racconti che amavo di più era quello del viaggio di Pinocchio nel paese dei balocchi e tutt’ora quando mi si presenta un’occasione tanto bella quanto fasulla, il mio entusiasmo infantile riemerge, soppiantato dal cinismo. La vocina del grillo sussurra parole di avvertimento ma la tentazione di salire sulla giostra é troppo grande. Il problema sorge quando i tanti Lucignolo che attiro come calamite, confondono il mio fervore per stupidità. Quanti guizzi di esaltazione mi hanno fatto trascorrere giornate sognanti in mondi paralleli in cui finalmente avevo incontrato le persone giuste che si presentavano con proposte esaltanti condite di gentilezza prelibata. Ma proprio quell’affabilitá era puntualmente accompagnata dalla voce del grillo che mi metteva in guardia e che io, ogni volta, zittivo in tutti i modi. Questo fantoccio di legno continua a vivere in me e non riesco a lasciarlo inerme sulla sedia della camera, come sul finale della favola di Pinocchio in cui l’ingenuità lasciava il posto alla maturazione. Ebbene si, le occasioni d’oro non esistono e se si presentano troppo semplici allora può essere solo plastica colorata. Ad oggi tutto ciò che di concreto ho realizzato é stato solo frutto del mio impegno e della mia perseveranza.
Il Pinocchio che é in me
