Lo stupore inizia quando uno sconosciuto al telefono mi contatta chiamandomi “Dottoressa” e dopo qualche minuto di conversazione gli chiedo se é uno scherzo…ma mi convinco solo alla fine della chiamata che é tutto vero. Così quando realizzo, che la sera del mio mezzo secolo parteciperemo ad una trasmissione televisiva con il coro Vecchioni di Mariele, tengo già stretto il mio regalo…il primo pensiero é che ancora una volta avrò il privilegio di rivivere un frammento della mia infanzia, infatti in passato, quasi tutti gli anni il mio compleanno cadeva nelle giornate dello Zecchino d’oro! Quindi inizia il conto alla rovescia fatto di chat, telefonate e montaggi video. Le adesioni dei coristi sono più numerose del solito, forse perché in fondo siamo ancora tutti animaletti da palcoscenico!

Finalmente arriva mercoledì e ogni dettaglio é pronto: dalla messa in piega, alla chiavetta d’emergenza con le basi e i video, la divisa (con foto in chat dell’ultimo minuto per la tonalità di blu dei jeans) il distintivo, i cabaret di leccornie e qualche bottiglia per brindare. In questi giorni ho notato comportamenti anomali di mio marito, spesso impegnato a chattare (solitamente sono io la cellulare-dipendente) ma non gli ho dato peso, considerando che ha inaugurato di recente una chat con un gruppo di amici.

Finalmente é tutto pronto anche grazie all’organizzazione di Claudio e stasera partiamo da casa addirittura in anticipo mentre cerco di contenere la solita agitazione che finalmente prendo a braccetto (quante volte l’ho detestata!)

Arriviamo in Via Guinizelli e troviamo parcheggio proprio davanti al portone, così riusciamo a scaricare i vari sacchetti e sacchettini mentre intravedo altri coristi anticipatari. Mi fanno tutti gli auguri e qualcuno non resiste e mi abbraccia ma la striccatona più forte me la da un Vecchione fuori corso che riconosco solo a pochi metri di distanza: Alarico! Mi ha fatto una sorpresa, come piace tanto a lui e la sua presenza é un altro regalo (come tutte le nostre telefonate nei momenti di gioie e dolori…).

Il gruppo cresce e raggiungiamo il portone ma sono l’ultima ad entrare mentre cerco di pulirmi le scarpe nuove da un portafortuna…c’è aria di festa e di leggerezza ossigenante mentre ci disponiamo nei banchi della scuola per le prove mentre Claudio sistema i cabaret e il cellulare per le riprese.

Luciana é sbrigativa perché dobbiamo mettere in piedi un brano nuovo che grazie alle registrazioni audio di Massimo, condivise nella nostra chat, riusciamo ad imbastire. Non male come prima volta ma il tempo stringe e proviamo le canzoni per la trasmissione di stasera. Purtroppo tre voci maschili hanno disdetto all’ultimo momento, quindi il galletto di turno nella canzone Il pulcino ballerino, lo interpreta Massimo con un’ovazione generale! Siamo pronti ma non lo sono io, quando spengono le luci, cantandomi la canzoncina del buon compleanno. Nel buio ondeggiano delle candeline in una bella torta al cioccolato che mi porta mia sorella (la sua fantastica tenerina!) e un bel 50 che NERO, del cioccolato, SU BIANCO, dello zucchero a velo, mi conferma che anch’io sono entrata nel club! Come ogni cifra tonda mi fa effetto e proprio lo zero finale é una sorta di giro intorno a dove e come ci sono arrivata. Spengo i miei 50 per accendere ancora l’entusiasmo mentre ricevo un regalo che scarto curiosa e imbarazzata. Il pacco, avvolge una cornice con la foto del nostro coro firmata da ognuno, dove la scritta mi fa trasalire: “ALL’ANIMA DEI VECCHIONI, DAI NOSTRI CUORI, TANTI AUGURI FRANCESCA!”

La guardo, la ammiro e la parola anima mi anima. Sono felice in un modo che non é traducibile col linguaggio del sentire, mentre riparte la canzoncina “tanti auguri a te” e arriva un altro regalo, un altro? Lo spacchetto ancora più curiosa ma stavolta é uno scherzo…infatti riconosco la scatola del profumo di mia sorella….e m’immagino un pupazzo a molla che salta fuori! ma in realtà dentro la scatola trovo una busta imbottita e dentro la busta, sfilo dei CD con una chiavetta. – Ecco, finalmente si sono decisi a scansionare tutte le loro foto d’epoca del Piccolo Coro – penso, ma qualcuno mi da un aiutino con una domanda e solo in quel momento capisco che quei CD sono il materiale d’archivio fotografico dell’Antoniano, scelto cinque anni fa per la scrittura del mio diario-libro e mai ritirato, rimandandone sempre il pagamento cospicuo. Un debito che mi pesava come un macigno, considerando che non fa parte del mio modo di essere e che proprio i Vecchioni hanno saldato. Un regalo più importante non avrei potuto riceverlo e m’imbarazza il pensiero della loro generosità. Infine arriva un altra sorpresa da Luciana, che apre un poster del 1976 dove tra i partecipanti del 18° Zecchino, ci sono anch’io in braccio a Mariele

che intensifica i miei singhiozzi di gioia mentre parte il sottofondo della mia canzone, la Teresina, che fatico a intonare con la commozione aggrappata ovunque. Le quantità di gioia andrebbero dosate, soprattutto di questi tempi, perché così abbondanti rischiano dipendenza! E mentre cerco di ricompormi e rifarmi il trucco diamo inizio al buffet tra i brindisi generali e la foto di gruppo sul praticabile.

Per un attimo sfioro un tasto del pianoforte nero mentre mando un “grazie”.

Ci sparpagliamo tra la scuola, il corridoio e il bagno e durante la pausa sigaretta nell’atrio, mi chiama la redazione della trasmissione per raggiungere lo studio televisivo; nervi saldi e via ad avvisare tutti. Ci raduniamo ed entrando in studio c’è un Freddy Mercury made in Italy che canta in canotta bianca e jeans mentre nella penombra scorgo la Signora Coriandoli!

Aspettiamo il nostro turno che arriva poco dopo, conosciamo di sfuggita il conduttore (il signore che ad ogni telefonata mi chiamava Dottoressa) ed entriamo nella scatola magica dove il tempo é sospeso e le luci ubriacano. Dopo un po’ ecco, sta a noi, ci sistemiamo a semicerchio mentre un tecnico sistema i microfoni. Facciamo una breve prova e alle spalle scorrono i miei montaggi video che ho realizzato con una cura meticolosa sulle sincronizzazioni e soprattutto cercando un filo logico. Ma cosa succede quando iniziamo a cantare? Credo che per ognuno sia diverso ma per me inizia il viaggio nel mio mondo parallelo.