Ogni volta che volevo gettare la spugna, arrivava puntuale una tua telefonata d’incoraggiamento, probabilmente per quei fili trasparenti che certe persone scelgono di annodare con altre. Abbiamo avuto poco tempo per conoscerci a fondo ma sei comunque riuscita a darmi la misura della tua vitalità, cara Lidia, che prendeva forma nei miliardi di iniziative che ti sei inventata, tutte con lo stesso proposito: fare del bene. E in questo bene così allargato ci sono finita anch’io, quando hai organizzato il primissimo incontro dei “Vecchioni di Mariele” che avevi chiamato “Gli intramontabili”, quando mi hai regalato quel Topo Gigio che tenevi nella casa al mare, quando mi portavi i pensierini della Bolivia per il coro e le nostre chiacchierate fitte al telefono…Con la tua generosità d’animo hai realizzato una quantità di opere di bene che nemmeno si conoscono! tutte le volte che ti chiedevo un intervista rimandavi, preferivi rimanere nell’ombra, come hai sempre fatto. Oggi ho avuto forte la percezione di un’altra colonna storica che crolla, che rafforza ancora di più il mio desiderio di condividere conoscenza e memoria. Non so come farò ora nei momenti di sconforto ma certamente t’inventerai ancora qualcosa…
Cara Lidia
