Certe volte è proprio difficile.
E’ difficile sentirsi responsabile di un figlio e non sapere proprio cosa fare.
Perché lo ami e faresti qualunque cosa per aiutarlo ma non sempre è possibile.
Un quattro e un dieci nella stessa materia, parlano da sé…
E quando ascolti quella frase rimbombante che: “Ha tutte le qualità per riuscire ma…”
…allora te ne andresti sbattendo la porta.
Perché sai tutto quello che hai fatto finora e sai anche quanto sia importante che sia proprio tuo figlio a capire.
E allora mi viene voglia di chiedere a tutti questi insegnanti che cosa cercano da noi genitori di figli pieni di qualità che non usano?
Possiamo forse entrare nella loro testa?
Possiamo scuoterli fino a tirargli fuori la voglia di studiare?
Ma dove si cerca questa voglia di studiare?
Perché io per prima non l’ho mai trovata…
Quali sono i sistemi per rendere questi figli studiosi e allineati?
I ricatti?
I premi?
Le punizioni?
Come s’insegna l’amore per la conoscenza?
Con la forza?
Con il dialogo che nell’adolescenza è così semplice?
E allora aiutatemi e prometto che se troverò coerenza con la responsabilizzazione cui tanto si ambisce, allora sarò la prima a farlo….
Non là si può “insegnare” la voglia di studiare. La si può far venire incuriosendo i ragazzi su certi temi, stimolando il loro interesse, oppure affrontando le lezioni (da parte degli insegnanti) in modo originale in modo che i ragazzi si interessino.
Se trovi una soluzione passala anche a me, perché davvero non so certe volte come fare.
Punizioni? non servono
Sgridate? se ne frega
Rinunce? sembra non preoccuparsene
Per fortuna che i voti sono molto buoni, diciamo che il mio ha carenze… caratteriali.
Ciao
K!
Così come non esiste una soluzione standard sarebbe bene anche sparissero queste frasi inutili sulle qualità….
ma il mio commento è andato perso o è stato rimosso?? ad ogni modo condivido sulle qualità, per altro dovrebbe essere proprio compito primario di un “insegnante” trovarle e trovare la chiave di lettura per metterle in mostra… gli insegnanti che si ricordano sono quelli che sono riusciti a capirti… a leggere un copione son capaci più o meno tutti, la qualità è data dal rapporto che si riesce ad instaurare con gli alunni… la differenza spesso stà li…
Nooooo rimosso?!!!! Non l’ho ricevuto!!!!
intendevo dallo spam eh.. visto anche il recente passato… 🙂
niente, nemmeno io l’ho trovato nella lista dei commenti fatti, quindi dev’essersi smarrito nello spazio/tempo del web.. ad ogni modo avevo scritto qualcosa di simile a questo: che come prima cosa pensavo fosse importante definire la materia in questione perchè ci sono molte materie che sono settoriali e le cui verifiche o percorsi sono facilmente scindibili, di conseguenza come primo fatto è possibile che si sia capito bene un argomento (verifica positiva) e meno un altro (verifica negativa). In questo caso, ma secodno me in tutti gli altri il discorso delle qualità non centra assolutamente nulla e tanto meno esime l’insegnante da quello che dovrebbe essere il suo compito riversando al genitore o solo ad esso l’eventuale non solo soluzione ma anche individuazione del possibile problema. Io sono cresciuto con il mito del bravo insegnante (che per altro ho conosciuto solo in persone che non lo facevano di mestiere e solo fuori dalla scuola, ma di questo me ne prendo piene responsabilità) non dovrebbe essere quello di recitare un programma e di indicare chi è in grado di ripetere la recita o meno, il compito di un insegnante dovrebbe quello di trovare il modo di portare più alunni possibili ai livelli di formazione e comprensione richiesti da chi ha stabilito il livello da raggiungere anno per anno. Invece spesso sembra questo sia un concetto più che astratto.. motivo per cui, magari anche a torto io sarò sempre perplesso sul sistema scolastico nazionale, non sugli insegnanti di per se ma proprio su ciò che viene ad essi chiesto e su ciò che viene dato per adempire alla richiesta..