Primo giorno di scuola.
Stamattina è filato tutto liscio e anzi, guardando indietro nel tempo, direi, proprio bene.

Chiaramente oggi i bimbi non hanno fatto storie per alzarsi ed erano pronti con anticipo.
Ieri sera avevano preparato tutto ma proprio tutto…
A colazione hanno battibeccato per i soliti rumori ma alla fine hanno trovato un accordo accendendo la musica.

Ma Zucchetta anche oggi, è voluta andare a scuola da sola e mi sono accontentata di salutarla sulla soglia di casa.

tta

Perché più cresce e più diventa autonoma.
Io vivo a metà tra la fierezza e la paura.
La fierezza della sua indipendenza e la paura di ciò che le potrebbe succedere.
A volte la sua bellezza diventa un aggravante ai miei timori.
Ma cosa dovrei fare? Insegnarle ad avere paura?…

Zucchetto invece l’abbiamo accompagnato a scuola.
Ha indossato le sue super tennis nere che aveva conservato pulite per oggi ed il suo zaino era enorme, talmente pesante da farlo inarcare indietro…
Appena arrivati, ha staccato la mano e ci ha voluto salutare per cercare i suoi amici.
Se ne stava in un angolo dell’ingresso e scrutava tutti quelli che passavano in attesa di rivedere i compagni della sua classe.

tto
Poi è stato inghiottito dalla folla e ce ne siamo andati.

Io mi sentivo triste, come ogni volta che finiscono le vacanze.

Tornata a casa, mi sono messa a lavorare con un silenzio fastidioso.