Aspettavo il momento giusto per dirglielo, dubitando che servisse a qualcosa.
Così, ieri, mentre eravamo in auto le ho detto la verità.
Le ho spiegato che quei bermuda che le erano piaciuti tanto, non erano di Alcott e l’etichetta gliela avevo messa io. Inizialmente lei era incredula, poi mi ha fatto varie domande sulle modalità dell’etichetta contraffatta, dopo essersi convinta, sorrideva con una strana smorfia.
Le ho spiegato che non la volevo ingannare (se avessi voluto farlo avrei taciuto del tutto) ma metterla di fronte al “condizionamento” di cui si può diventare vittime.

Silenzio.
Disastro.

Dopo averci rimuginato è scoppiata a piangere urlando che avevo tradito la sua fiducia.
Così ho cercato di calmarla pur comprendendo la sua rabbia. Le ho chiesto scusa ripetendole che se avessi voluto ingannarla avrei taciuto la verità. Ma lei non ascoltava ragioni e continuava a piangere.
Arrivate a casa è corsa in camera per continuare a piangere.
Dopo un po’ ho riprovato a chiederle scusa, dicendole che mi dispiaceva, che avevo sbagliato e che non avevo mai fatto la mamma prima. Perché alcune volte si va a tentativi…

Mi sentivo un verme.

Ma dopo qualche minuto, lei è scesa con uno dei suoi biglietti.
Mi aspettavo una sfilza di offese, di minacce e chissà cos’altro, invece…..

ciao 2