Non mi è mai piaciuto il paragone che alcuni fanno tra “animali e figli”, come se il tipo d’impegno e di presenza fosse lo stesso, ma a livello “comportamentale” ho trovato una chiave di lettura.

Il cane, giocherellone, fedele, bisognoso di regole e premi, pone al centro della sua vita: il padrone.
Così come il bambino piccolo con i propri genitori.

Al contrario, il gatto, indipendentemente, lunatico e affettuoso quando vuole lui, pone al centro della sua vita se stesso e l’ambiente in cui vive.
Così come il ragazzino che, crescendo, cerca il distacco dal nucleo familiare per ritornarci a suo piacimento.

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