Camminando per Urbino, siamo entrati in un’altra chiesa.
All’ingresso un portone imponente. All’interno, un’esposizione di grandi tavoli colmi di oggetti di ogni tipo e nazionalità.
Una specie di mercatino etnico dove perdere il senso del tempo e della misura.
Avrei comprato qualcosa da ogni tavolo e anche Zucchetta sembrava impazzita tra: acchiappasogni, borsellini, gufi e mille altri oggetti più o meno utili.


