Non ho parole.
Tutte le volte che vedo quella pubblicità mi arrabbio.
Si vede una casa da sogno, con un giardino invidiabile con altalena inclusa.
Un praticello all’inglese dove potersi razzolare, un sole invitante.
Scenario magnifico.
Ma il giardino è vuoto e l’altalena dondola da sola, cullata dal vento.
I protagonisti di questo scenario sono un gruppo di bambini che invece di giocare fuori, ruminano chewingum più grandi delle loro bocche, smanettando dei videogiochi chiusi in casa.
Che tristezza.
Io non riesco a subire passivamente un simile esempio, soprattutto considerando che è uno spot dedicato ai bambini.
Tutte le volte borbotto.
Per cambiare completamente il messaggio, sarebbe bastata una leggera pioggerella.
Condivido in pieno le tue riflessioni, purtroppo i mezzi di comunicazione ci condizionano spesso a nostra insaputa, ma mi fa immensamente piacere che qualcuno rifletta su queste cose e dica no. Spero anche che in parecchi facciano vedere poco la tv ai figli.
Volevo anche approfittare per metterti a conoscenza di un nuovo blog appena aperto in cui si sta pensando di organizzare un incontro per conoscersi e confrontarsi al di là della rete, anche se penso che tu sia molto legata al tuo anonimato, la butto lì e caso mai diffondi ad altri compagni di scrittura.
http://ritroviamoci.wordpress.com/
ciao
Molto carina l’idea del ritrovo e sinceramente mi piacerebbe partecipare ma Roma è un po’ in là…..!!!!!
Per ora ancora non è stato deciso nulla, ti terrò aggiornata 🙂
Un abbraccio buona domenica e buona attesa della befana coi tuoi zuccotti 🙂
Grazie! Sarebbe un’esperienza allettante!
Buona Befana anche a te.
Tu hai bimbi?
A presto
Secondo me non sono molti i genitori che fanno vedere poca tv ai loro bambini. Questo perché oggi molti di loro non hanno la minima voglia di star dietro ai propri figli. Preferiscono affidarli alle cure di mamma tv e papà computer, liberarsi di loro come ci si libera di un venditore porta a porta o di un collega troppo appiccicoso.
Il risultato é che molti giovani crescono come animali allo stato brado, senza ricevere una vera educazione. Si comportano in maniera estremamente maleducata e non se ne rendono nemmeno conto, perché loro per primi non hanno la percezione di cosa é educato e cosa non lo é.
Per lo stesso motivo molti giovani non si applicano allo studio. Se da bambino i tuoi genitori non ti hanno insegnato quanto sia importante studiare, se non hanno fatto i poliziotti controllando ogni sera se avevi fatto tutti i compiti, tu crescerai senza capire il valore dell’ istruzione, vedendo i compiti per casa come una cosa che si può anche non fare.
Lo stesso luogo della scuola viene visto da molti studenti unicamente come un posto in cui spassarsela con i propri amici, esattamente come un bar o un luna park. Non pensano “Vado a scuola per imparare”, pensano “Vado a scuola per divertirmi.” E quindi sul quaderno invece di prendere appunti fanno disegni osceni, invece di ascoltare la prof chiacchierano con il compagno di banco e così via.
Spesso i genitori non solo non educano i propri figli, ma non si accorgono neppure dei loro problemi, o se ne accorgono soltanto quando la situazione é ormai irrecuperabile. Ad esempio, se il figlio va male a scuola da Settembre loro se ne accorgono soltanto a Febbraio, quando vanno a ritirare la pagella. Se il figlio si droga, loro non se ne accorgono dopo le prime canne, ma quando il ragazzo é già passato alle pasticche. Manca un controllo costante della situazione, molti genitori danno solo un’ occhiata ogni tanto. E quando prendono delle contromisure (punizioni per i comportamenti sbagliati, ripetizioni per il rendimento scadente eccetera), lo fanno per mettersi a posto la coscienza, per dire a se stessi “Ahò, il mio l’ ho fatto”, non perché vogliano sinceramente risolvere i problemi del figlio.
Io in questo mi ritengo estremamente fortunato, perché i miei genitori non hanno mai cercato di liberarsi di me, mi hanno educato con attenzione e hanno sempre voluto tenere il polso della situazione su tutti i fronti: scuola, amicizie, sport eccetera. Controllavano perfino i libri che leggevo e i cartoni che guardavo. Ovviamente la cosa mi irritava (già da bambino tenevo molto alla mia privacy), ma crescendo ho capito che il bravo genitore deve comportarsi esattamente così, a costo di rendersi impopolare davanti al figlio.
Quindi siamo sulla strada giusta?!
In effetti tu ed ecoarcobaleno rappresentate delle piacevoli eccezioni, e siete quindi sulla strada giusta. Spero che il vostro modo di vivere la genitorialità faccia proseliti. Grazie per la risposta, e buona giornata! : )
Che bella parola “proseliti”, l’ho scoperta ora!
Sei molto cortese ma non credo di essere all’altezza di un simile cambiamento.
Credo che certe riflessioni debbano partire da dentro, quando si decide di cambiare. Questa “crisi” potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio in un mare nuovo, più che nelle buie profondità.
Anche se a volte, la continua ricerca di significati rende tutto molto più faticoso!
Ciao, purtroppo non ho figli per ora, ma li amo profondamente e detto tra noi quando sono con i bambini divento più bambina di loro 🙂 poi ho studiato da assistente all’infanzia ed educatrice, per cui quando vuoi consigli/suggerimenti sono sempre pronta, da quel che ho visto però te la cavi alla grande 🙂 come super mamma zuccazoe 🙂
Come mai hai scelto zoe come nome? per caso per il significato vita in greco antico.
Ciao ecoarcobaleno, di consigli potrei chiedertene a valanghe quindi fai attenzione ad offrire il tuo aiuto….
Super mamma un piffero! Dovresti esserci al mattino quando è ora di alzarsi per andare a scuola…(a proposito, hai qualche consiglio?!)
Il nome Zoe è un soprannome che mi venne incollato nel mio primo posto di lavoro, da una vetrinista. Dopo anni l’ho rispolverato nel tentativo di recuperare pezzetti di me che non avevo ancora esplorato.
A presto e continua a commentare!!!!
Certo che continua a commentare, mi sei subito stata simpatica forse anche, ma non solo, per il nik zoe che io ho anche nella mia mail personale 🙂 che significa vita appunto in greco antico 🙂
Fare i genitori non è affatto semplice, bisogna essere li a guidare, indicare la strada ma mai tenendo le briglie ne troppo tirate ne troppo molli..
L’importante è esserci, provarci, accogliere, ascoltare quando c’è da ascoltare, ascoltare anche i silenzi, tenersi anche i vaffa… e andare avanti con forza e amore è questa la vita.
Viva la vita!