PENNELLATA AL CAFFE’
L’altra mattina Zucchetta, prima di entrare a scuola, è andata in cartoleria a comprare dei pennelli per l’ora di arte. Uscendo, uno di questi pennelli è caduto in una grata e lei si è messa a piangere.
Una signora, vedendola così disperata, è entrata in cartoleria a ricomprarglielo.
Poi Zucchetta una volta a casa mi ha raccontato l’accaduto.
Io ero profondamente riconoscente per un gesto così gentile e lei, divertita, mi ha rivelato l’identità della benefattrice…
Quella signora che incrocio quasi ogni mattina davanti a scuola e ogni volta si ripresenta la stessa scena. Proprio quella signora, conosciuta in parrocchia, che piuttosto che salutare abbassa lo sguardo, si gira dall’altra parte, ignora. Zucchetta sa che queste cose mi fanno arrabbiare perché ho l’abitudine di esternarle ( e lei mi dice sempre che sono troppo criticona e negativa!)
Così l’altro giorno, l’ho ringraziata e lei si è meravigliata che la bimba dell’accaduto fosse mia figlia.
Quindi ho capito che probabilmente è una tipa distratta, ho pensato che devo smetterla di essere in malafede e di credere di essere al centro del mondo. Forse questa signora nemmeno si accorgeva di me semplicemente perché era assorta nei fatti suoi. Oppure, fa parte di quelle persone timide di cui io sempre mi stupisco (forse perché io lo sono meno…).
Ma in un qualche modo volevo sdebitarmi perché nel ringraziarla a voce non mi ero offerta di rimborsarle il pennello perché mi sembrava indelicato.
Così, ieri, sono andata nel bar dove lei prende il caffè ogni mattina col marito, lasciandogliene pagati due.
Mi dipingevo al centro del mondo.



io non credo che tu ti dipingessi al centro del mondo, piuttosto probabilmente (perchè non posso che fare supposizioni) tu e la signora avete un interpretazione dei valori di educazione diverso.
Per te è importante la cordialità verso il prossimo per lei meno, oppure come hai giustamente ipotizzato per lei potrebbe anche rappresentare un ostacolo… la timidezza a volte trasforma, in apparenza, angeli in potenziali mostri… molte volte quei potenziali mostri sono solo mostruosamente spaventati….
è una brutta bestia, la conosco da vicino e ho condiviso un bel pezzo di strada con lei, se non si trova la forza di affrontarla e a volte anche se la si trova ci accompagna per tutta la vita…
Allora viva i mostri!
😉
Ciao, mi sono imbattuta per caso in questa tua riflessione e, anche se è un po’ datata, volevo dirti la mia: ha ragione chi ha commentato per primo, io soffro di fobia sociale e talvolta, anzi spesso, chi parla poco e non saluta passa per freddo o distaccato, maleducato e così via. Capisco benissimo che non sentirsi salutati dia fastidio, l’educazione e la cordialità sono fondamentali ma non sempre dietro un’apparente freddezza c’è una freddezza reale.