Due notti, in un letto, in tre.
Sei gambe e sei braccia.
La prima notte Zucchetta ha dormito ad orologio con le lancette spalancate.
Occupava tutto il letto, muovendosi in continuazione con la differenza che la notte sembrava essersi fermata.
Ero in quel dormiveglia che non mi faceva reagire ma solo aspettare che passasse.
Il mattino seguente ero ben determinata a cambiare disposizione per la notte che mi aspettava.
La seconda notte ho messo Zucchetto in mezzo, fiduciosa in una notte più tranquilla.
Stranamente alle 5.30 tutti e tre ci siamo svegliati senza un motivo ben preciso.
Gli zucchetti hanno iniziato a litigare per gli spazi e per la coperta che non era abbastanza lunga.
Dopo un po’ è tornato il dormiveglia, quello stato così incontrollabile che mi ha fatto ripiombare nell’inerzia.
Zucchetto si è trasformato in un martello che colpiva senza tregua Zucchetta sulle gambe e sulle braccia.
Poi si sono calmati.
Un sogno trasformato in un incubo!