Fino a un po’ di tempo fa, avrei pagato per rimanere a letto il più possibile.
Ora mi piace alzarmi per prima, nel silenzio della casa.
È piacevole aprire gli scuri guardando la nuova giornata, annusando l’aria;

accarezzare il micio morbido.
Poi nella penombra della cucina prepararmi la colazione senza tutti quei problemi della “brava madre” che dovrebbe mangiare con tutta la famiglia.
Scaldare la tisana, preparare il caffè e ammirare le costruzioni di Zucchetto, già pronte all’uso.
Famiglia è condivisione di benessere.
Preferisco accogliere i loro risvegli con un sorriso piuttosto che con un risentimento dato dai loro orari, diversi dai miei.
Tutto questo è come l’attesa prima di qualcosa di bello: “loro”.




