Non si contano le volte che passando da Via dell’Indipendenza, ho volto lo sguardo incuriosita verso la porta a vetri del Grand Hotel Majestic Già Baglioni Bologna. La scalinata rossa e l’entrata trionfale mi hanno sempre riportato all’immagine di una fiaba, di un film americano, di un luogo inaccessibile fino a che non ho ricevuto l’invito alla rassegna: “Un the con la poesia” organizzato dall’EstroVersi Associazione Culturale.

Grazie alla mia migliore amica (Miss Curiosità) non ho esitato un attimo ad accettare, coinvolta dalla frizzante Cinzia Demi, conosciuta telefonicamente. Puntuale, mercoledì pomeriggio, ho varcato titubante la soglia di questo luogo misterioso, ripetendomi ancora una volta, quanto sia meraviglioso aprirsi alle novità. Raggiunta la sala della rassegna, ho scelto il posto e attorniata da sconosciuti mi domandavo chi fossero e cosa o chi li avesse portati a condividere con me uno stralcio di pomeriggio novembrino.

Di lì a poco, con mia grande sorpresa, si é aggiunto di fronte a me un personaggio prestigioso, conosciuto recentemente di sfuggita.

Seduta comodamente su una poltroncina ho degustato the e pasticcini in un salottino delizioso, scoprendo una virtuosa violinista tredicenne che sembrava una bambola e due giovani poeti, Giacomo Panicucci e Alex Sintoni, con il loro piccolo grande tesoro: un volumetto fitto dei loro pensieri trasformati in poesie. I giovani scrittori si sono raccontati con una breve presentazione e attraverso la lettura di alcune loro poesie, facendo trasparire l’intensità del momento. Alcune frasi mi hanno colpito mentre altre non sono riuscita ad afferrarle, poiché digiuna della lingua della poesia, collocandomi alla perfezione nel titolo della rassegna: “Due mondi – e io vengo dall’altro”.

Infine Cinzia ha fatto gli onori di casa, svelando l’identità degli ospiti presenti, trasformando così il salottino in un incontro tra conoscenti. Al termine dell’appuntamento non ho resistito, domandando ai due scrittori le origini della scoperta della loro scrittura.

Dopodiché, rigettata nella corsa del rientro a casa, avvolta da “Miraggi” in un “Altrove Cardinale”, mi sono detta che la vita é questo: immergersi completamente nel presente, affidarsi al mistero chiudendo gli occhi per ascoltare poesie, cercando appigli alla propria esistenza.